Domanda:
efffetti droga?
Ale
2008-01-21 05:28:45 UTC
vorrei sapere che cosa provoca la cocaina, la marijuana e l'eroina nel tempo ( esempio qnt neuroni perdi x ogni dose malattie che provocano ecc) rix in tnt
Otto risposte:
The Dream
2008-01-21 05:35:35 UTC
Cocaina:

EFFETTI PSICOATTIVI



La coca varia i suoi effetti fisici e psicoattivi in funzione della soggettività personale, della frequenza di uso, delle modalità di utilizzo, del tipo e della quantità assunta.

Provoca tachicardia, aumento della pressione sanguigna, della temperatura corporea e della respirazione; agisce sul cervello aumentando la produzione di dopamina (neurotrasmettitore responsabile del piacere) e impedendo il suo riassorbimento.

La coca alza il tono dell'umore, rende più fiduciosi e sicuri di se stessi, più egocentrici; il pensiero è molto più veloce e le parole sono sciolte e rapide, le prestazioni motorie e sessuali vengono percepite come migliori e più soddisfacenti, provoca inappetenza e mancanza di stanchezza.

Come anestetico locale restringe i vasi sanguigni e blocca la conduzione nervosa evitando emorragie e annullando le sensazioni di dolore.

Poichè la coca si può mangiare, iniettare, fumare e sniffare, i tempi e i modi della salita variano moltissimo: se sniffata gli effetti arrivano dopo pochi minuti e svaniscono nella mezz'ora successiva; se fumata la salita è immediata, il picco dura circa un minuto e lascia una sensazione di piacere diffuso per alcuni minuti, dopo i quali sopraggiunge il craving (fortissimo ed irresistibile desiderio di assumere la sostanza e di ripetere l'esperienza provata in precedenza).



EFFETTI COLLATERALI



Poichè la coca ha un tempo di salita, uno di mantenimento degli effetti ricercati e uno di discesa, sono presenti anche degli effetti che di solito vengono chiamati down. Il down della coca viene accompagnato da stanchezza, malinconia, difficoltà a concentrarsi e ad essere attenti, aumento dell'inappetenza ed episodi di insonnia.



RISCHI A BREVE TERMINE



Uno dei principali rischi legati all'uso di coca è dato dalle sostanze da taglio che non sono conosciute e che quindi possono agire pericolosamente sulla funzionalità di organi come fegato, cuore e polmoni.

La morte di solito può sopraggiungere per overdose o per colpo di calore.

Assumendo sostanze eccitanti, il pericolo principale a cui si può andare incontro, bevendo poca acqua, in situazioni affollate e di ballo sfrenato, è il "colpo di calore" (ipertermia maligna), un aumento velocissimo della temperatura corporea (anche sopra i 42°) con un contemporaneo aumento della pressione sanguigna. Il colpo di calore può essere fatale perché sopra i 40 gradi, il sangue inizia a formare grumi o emboli che impediscono la normale circolazione.Questi blocchi alla circolazione possono provocare la necrosi (morte) dei tessuti che non sono più irrorati dal sangue. I casi più gravi portano ad arresto cardiaco o a ictus cerebrale.



RISCHI A MEDIO E LUNGO TERMINE



Un uso abbondante della sostanza può portare anche nell'arco di poco tempo a sviluppare manie di persecuzione, mancanza di appetito, insonnia e in certi casi allucinazioni visive, uditive e olfattive.

Dal punto di vista sessuale, può causare impotenza negli uomini e anorgasmia nelle donne.

L'utilizzo continuativo nel tempo può provocare anedonia (difficoltà o impossibilità a provare piacere fisico e psicologico), allucinazioni, deliri, perdita del controllo dei propri impulsi e disorientamento.

L'utilizzo di molta cocaina per più giorni consecutivamente, può portare ad un effetto chiamato binge (abbuffata), quando questo accade, oltre ad un aumento di rischi di scompensi psicofisici, la coca può dare un effetto paradosso, cioè assopisce, tende a fare addormentare.

La coca non induce nè tolleranza, nè dipendenza fisica, anche se un uso frequente e prolungato può portare ad una forte dipendenza psicologica.

Nei giorni successivi alle tirate i consumatori possono sentirsi depressi, senza energia, irritabili e ciò può indurre la persona ad assumere di nuovo per superare le sensazioni negative collaterali (questo effetto viene di solito chiamato craving).

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Maria:

Alcuni degli effetti dell'uso di cannabis includono secchezza delle fauci, arrossamento oculare, riduzione della pressione intra-oculare, leggera riduzione delle capacità motorie e della concentrazione, stimolazione dell'appetito e in dosaggio acuto tachicardia. L'elettroencefalografia evidenzia onde alfa più persistenti e di frequenza leggermente più bassa del normale. L'uso di cannabis determina inoltre molti effetti a livello soggettivo: maggiore apprezzamento del gusto e dell'aroma del cibo, della musica e delle attività ricreative. La cannabis in genere allevia la tensione e da un senso di felicità o euforia. A dosi molto elevate, la cannabis può determinare distorsioni più marcate nella percezione del tempo e dello spazio, nella percezione del corpo, allucinazioni visive e/o uditive e depersonalizzazione.



Le aree del cervello nelle quali sono distribuiti principalmente i recettori dei cannabinoidi corrispondono agli effetti prodotti dai cannabinoidi stessi. I recettori dei cannabinoidi sono abbondanti nei gangli basali, associati col controllo dei movimenti; nel cervelletto, che coordina i movimenti del corpo; nell'ippocampo, associato con le funzioni dell'apprendimento, della memoria e del controllo dello stress; nella corteccia cerebrale, associata alle funzioni cognitive più elevate; e nel nucleus accumbens, considerato come il centro del piacere del cervello. Altre aree dove i recettori dei cannabinoidi sono presenti in quantità apprezzabile sono l'ipotalamo, che regola tra l'altro la sensazione di sazietà; l'amigdala, associata con le emozioni e le paure; il midollo spinale, associato con le sensazioni periferiche come il dolore; il tronco encefalico, associato con il sonno, l'eccitazione sessuale, e il controllo motorio; e il nucleo del tratto solitario, associato con sensazioni viscerali come la nausea e lo stimolo a vomitare.



In particolare, le due aree del controllo motorio e della memoria sono quelle dove gli effetti della cannabis risultano direttamente evidenti. I cannabinoidi, a seconda della dose, possono inibire transitoriamente la trasmissione dei segnali neuronici attraverso i gangli basali e il cervelletto. A bassi dosaggi, i cannabinoidi sembrano stimolare il movimento del corpo, mentre ad alti dosaggi sembrano inibirlo, il che si manifesta spesso con una ridotta stabilità della postura e ridotta fermezza della mano nell'eseguire compiti e movimenti che richiedono particolare attenzione. Altre regioni del cervello, come la corteccia, il cervelletto e le connessioni neuronali tra corteccia e corpo striato, sono coinvolte nel controllo del movimento e contengono abbondanti recettori dei cannabinoidi, il che può indicare anche un loro possibile coinvolgimento.



Ricerche effettuate sugli animali hanno mostrato che può esistere una dipendenza dai cannabinoidi di ordine psicologico, che comporta anche leggeri sintomi dovuti all'astinenza. Sebbene non siano in alcun modo sintomi gravi come quelli che si verificano per la dipendenza da alcol, eroina o cocaina, l'interruzione improvvisa dell'assunzione di cannabis dopo un periodo di utilizzo cronico e ad alti dosaggi può portare in alcuni casi a insonnia, agitazione, perdita dell'appetito, irritabilità, rabbia, ed un aumento dell'attività muscolare e dell'aggressività. L'uso prolungato di cannabis determina nell'organismo cambiamenti transitori sia a livello farmacocinetico (ovvero a livello del modo in cui i principi attivi sono assorbiti, distribuiti, metabolizzati ed eliminati) sia farmacodinamico (ovvero come essi interagiscono con i recettori cellulari). Questi cambiamenti portano l'utilizzatore a consumare quantitativi più elevati per ottenere lo stesso effetto (tolleranza), e determinano una più efficiente eliminazione della droga dall'organismo potenziando i processi metabolici a questo preposti.





Effetti sull'apparato riproduttivo e sulla fertilità [modifica]

È stato dimostrato che la somministrazione di dosi elevate di THC ad animali abbassa transitoriamente i livelli di testosterone,la produzione di spermatozoi e la loro mobilità, interferisce, sempre in modo transitorio, con il ciclo dell'ovulazione e la produzione di ormoni gonadotropici. Tuttavia, esistono anche ricerche che danno risultati contrari ed è possibilie che si sviluppi una tolleranza verso questi effetti. [3][4] Secondo il Merck Manual of Diagnosis and Therapy del 1997, gli effetti dell'uso di cannabis sulla fertilità sono incerti. La ricerca ha dimostrato che gli spermatozoi umani contengono ricettori che sono stimolati da sostanze come il THC e da altre molecole simili ai cannabinoidi. Alcuni test effettuati suggeriscono che fumare cannabis può influire sulla funzionalità degli spermatozoi, ma non si sa ancora con quali effetti.[5] Sebbene, nei fatti, molti uomini che usano cannabis non hanno problemi ad avere dei figli, secondo alcuni è possibile che persone a rischio di infertilità siano più suscettibili a complicazioni riproduttive[citazione necessaria] .



Uno studio del dottor Zuckerman e altri, ha preso in considerazione un esteso campione di donne con una prevalenza sostanziale di uso di cannabis, verificato con analisi delle urine, e non si è trovato alcun incremento di incidenza di difetti alla nascita dei bambini. Contrariamente a quanto avviene per la sindrome alcol-fetale, l'esposizione prenatale alla cannabis non determina caratteristici connotati facciali nel neonato né gli altri sintomi collegati alla sindrome stessa[6]. Il THC passa nel latte materno e potrebbe avere degli effetti sugli infanti allattati al seno[7].



I dottori Hayes,Lampart,Dreher e Morgan hanno effettuato uno studio su 59 bambini jamaicani,metà con madre fumatrice in gravidanza e metà non,presi all'età di 1,3 e 30 anni.Ai bambini sono stati fatti test comportamentali con la scala di Brazelton e con il McCarthy Scales of Children’s Ability.I risultati di tutto il periodo non hanno mostrato significative differenze tra i due gruppi in esame[8].



È opportuno considerare il fatto che molti studi effettuati sull'uso di droga in gravidanza si basano spesso su rapporti compilati dalle donne stesse, non sempre anonimi. Lo stigma sociale relativo all'uso di droghe illecite durante la gravidanza scoraggia l'onesta e completa esposizione dei fatti e potrebbe compromettere la validità dei risultati. Alcuni studi dimostrano che le donne che consumano cannabis in gravidanza, utilizzano spesso anche alcol, tabacco, o altre droghe illegali e questa circostanza rende molto difficile la deduzione scientifica di fatti riguardanti l'uso della sola cannabis a partire da dati statistici. Gli studi epimediologici su larga scala e ben controllati sugli effetti dell'uso di cannabis in gravidanza sono a tutt'oggi molto pochi.





Effetti sulla salute mentale [modifica]



Ipotesi della droga di passaggio [modifica]

Nel rapporto della Commissione Unita è riscontrato che sebbene possa emergere una correlazione tra il consumo di cannabis e quello di altre droghe illecite, la maggioranza dei consumatori è esule da questo "passaggio". Si giunge alla conclusione che se ciò accade è in soggetti già predisposti ed anche in forte relazione alla sua illegalità, ossia il consumatore deve accedere ad un mercato non legale che offre anche altre sostanze. Tesi appoggiata in Italia anche dal noto neuroscienziato Gian Luigi Gessa e dal Professor John Morgan,della New York Medical School,che a seguito di una ricerca [9], dichiara che la cannabis non causa il passaggio all'uso di droghe pesanti, nella grande maggioranza dei consumatori essa è una fine,anziché una droga di passaggio.



Si discosta dal parere della commissione uno studio del luglio del 2006 dei dottori Ellgren e Hurd[10], condotto su di un gruppo di 12 ratti di età corrispondente all'adolescenza. A 6 di queste cavie è stato somministrato delta-9-tetraidrocannabinolo mentre le altre 6 erano il gruppo di controllo. Successivamente ai due gruppi di cavie è stata data la possibilità di autosomministrarsi eroina azionando una leva: entrambi i gruppi diventavano dipendenti dall'eroina ma il gruppo al quale era stato somministrato THC ne consumava di più. Poiché molti recettori dei cannabinoidi intereagiscono con il sistema oppiaceo del cervello, la tesi di questo studio è che l'uso di cannabis in adolescenza possa sovrasimolare ed alterare le strutture di piacere e ricompensa del cervello. Questo, secondo Ellgren, aumenterebbe il rischio di diventare dipendenti dall'eroina nelle persone che la provano. Secondo il Dr. Yasmin L. Hurd, l'altro ideatore dello studio, due altre droghe che stimolano il sistema oppiaceo del cervello, e che pertanto potrebbero condurre nello stesso modo all'uso di droghe pesanti, sono nicotina e alcol.



Le ricerche dell' American Psychiatric Association[11] [12]hanno invece dato risultati molto simili a quelli della commissione europea. In Uno studio del dicembre 2006 effettuato su 214 ragazzi dell'età di 10-12 anni consumatori solo di marijuana e non di alcool o tabacco,non si è sviluppata nessuna maggiore tendenza ad un futuro abuso di altre sostanza stupefacenti rispetto a chi non ne aveva mai fatto uso.E conclude che:la probabilita che qualcuno approdi verso droghe illegali è determinato da inclinazioni personali e situazioni sociali,non da droghe precedentemente consumate.



Eroina:

EROINA: Le prime assunzioni sono prive di effetti gradevoli, e alle volte si presenta ansia e nausea, e chi si aspetta molto rimane deluso. In una settimana o due si instaura lo stato di dipendenza, e l'effetto è quello di benessere, di distacco dall'esterno e dalle situazioni spiacevoli, come si fosse trasportati in un luogo creato dai propri desideri. Se le droghe sono somministrate con la siringa, si avverte il flash (detto anche sontuoso o royal), una sensazione che dura pochi istanti paragonato da molti all'orgasmo sessuale, come una vampata di calore; dopodichè si ha l'impressione di essere punti da spilli parsi su tutto il corpo (per questo l'eroina è detta "roba spillante"). Naturalmente il flash si fa sempre più breve e occorre aumentare la dose volta dopo volta. Gli effetti indesiderati, a parte la dipendenza, sono il restringimento delle pupille, calo della temperatura corporea, disturbi del sonno, rallentamento nella respirazione, nausea, mancanza di libido e impotenza. Il soggetto diventa apatico, vengono trascurati tutti gli impegni (scuola, lavoro e famiglia), interessa solo la droga.
Baldwin
2017-03-09 01:20:56 UTC
Una mia amica è riuscita a rimanere incinta grazie all'aiuto di questo programma http://GravidanzaMiracolosa.netint.info/?f04D

​Se sei solita predere la pillola o altri tipi di anticoncezionali che alterano il tuo naturale equilibrio ormonale, il tuo corpo potrebbe aver bisogno di un po' di tempo per abituarsi al cambiamento ormonale in atto. Continuare ad aspettare e sperare può essere davvero snervante.
2008-01-21 12:20:47 UTC
be si incomincia con le canne perchè si ci pensa che sia per passare tempo, stanchi della canna si prova a pippare!per poi ritrovarsi con l'ago in vena!! e al tossik park come marco er vabbe
2008-01-21 05:54:10 UTC
Gli effetti della sostanza si verificano più o meno rapidamente (e dipendono dalla modalità di assunzione, in ordine di velocità: iniezione endovenosa,inalazione per via nasale,fumandola, masticazione delle foglie) e consistono principalmente in:



Effetti psicotropi



* Distorsione cognitiva e delle capacità recettive, sensazione di aumento delle percezioni

* Accentuazione della reattività fisica e mentale

* Riduzione del senso di fatica

* Riduzione del sonno e della sensazione di fame

* Euforia



Effetti fisiologici



* aumento della frequenza cardiaca

* aumento della contrattilità del ventricolo sinistro

* aumento della pressione arteriosa

* iper-produzione di adrenalina

* aumento della produzione di endotelina

* diminuzione della produzione di ossido nitrico

* aumento dell'aggregabilità piastrinica nel sangue

* accelerazione del processo aterosclerotico, con rischi considerevoli di trombosi, infarto miocardico e danni permanenti al sistema cardio vascolare.

* ipertensione



Effetti a lungo termine



* Depressione, ansia,insonnia, irritabilità, paranoia e altre psicosi

* perdita di peso

* distruzione del sistema immunitario

* rottura del setto nasale in caso di assunzione reiterata per via intranasale

* impotenza



Overdose



* Agitazione, ostilità, allucinazioni, convulsioni, ipertermia, infarto, paralisi muscolare e della respirazione, morte.





Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, dalle circostanze psico-fisiche in cui la si assume, e dell'assuefazione del consumatore; i principali effetti possibili sono:



* distorsione del reale (capacità recettive), sensazione di aumento delle percezioni

* attenuazione della reattività fisica e mentale

* temporaneo abbassamento della pressione sanguigna

* tendenza all'ilarità con lieve effetto euforizzante

* aumento dell'appetito, soppressione della sensazione di sazietà

* se assunta in ingenti quantità, nei soggetti predisposti, può provocare stati d'ansia e nausea.



Consumatori abituali riferiscono che in alcuni soggetti questi effetti tendono a scomparire o attenuarsi, probabilmente per via dell'instaurarsi di un certo grado di tolleranza specifica [2] . Oltre all'azione cancerogena causata dal fumo indipendentemente dalla sostanza fumata, l'uso di tali sostanze può provocare, nei soggetti ove siano già presenti a livello latente, anche effetti quali:



* disorientamento e forte opacità cognitiva

* apatia (in caso di assunzione prolungata)



In quei paesi nei quali è consentito l'uso medicale di questa sostanza, si cerca di proporre all'utilizzatore l'impiego di apparecchi atti a ridurre il danno da fumo, come ad esempio vaporizzatori che evitano la combustione delle infiorescenze estraendone, comunque, i cannabinoidi.



Non sono documentati in letteratura medica casi di morte collegabili direttamente all'uso di marijuana. Al pari di ogni altra molecola attiva, anche gli effetti collaterali dei cannabinoidi sono in stretta relazione col metabolismo e con le dosi assunte dal soggetto. Ad esempio: la nausea è uno degli effetti collaterali che si presenta con maggiore frequenza ad alti dosaggi, nonostante una delle applicazioni terapeutiche sia legata proprio alle proprietà antiemetiche di alcuni tra i princìpi attivi. Uno studio dei dottori Thomas F. Densona dell' University of Southern California e Mitchell Earleywineb dell' University of New York ha mostrato una diminuzione della depressione nei consumatori di cannabis.[3]



L'assunzione di questi derivati può avere interazioni con farmaci. Un ulteriore e recente studio statunitense ha comunque escluso danni cardiaci dovuti ad un utilizzo anche non moderato dei principi attivi della canapa indica. Secondo alcuni, con l'uso cronico intensivo sarebbero possibili danni neuronali, ma l'aspetto è controverso dato che in ricerche scientifiche sia in vitro che in vivo, si sono evidenziate le potenzialità neuroprotettive dei cannabinoidi.



I vari effetti, come detto in precedenza, possono essere condizionati in maniera influente anche da due fattori psicologici: il set (lo stato d'animo di chi consuma) e il setting (la compagnia con cui si trova ed il luogo dove si trova il consumatore).





l'eroina Gli effetti sono del tutto analoghi a quelli della morfina: attraversata la barriera ematoencefalica l'eroina perde i gruppi acetili ritrasformandosi in morfina.



* narcotico euforizzante.

* deprime il centro respiratorio nel sistema nervoso centrale.



La dose letale è di circa 100 mg endovena nei soggetti non assuefatti; una dose per consumo voluttuario ne contiene da 3 a 10 mg. Nei tossicodipendenti si sviluppa sia tolleranza, sia dipendenza, per cui aumentano sia la dose letale che quella necessaria per ottenere l'effetto cercato: molti dipendenti da eroina ne assumono da 2,5 a 3 grammi al giorno in due-tre dosi. A differenza della morfina, quando iniettata endovena l'eroina provoca un caratteristico flash euforico della durata di circa 30-60 secondi, dovuto al rapido superamento della barriera ematoencefalica e conseguente saturazione dei recettori oppioidi; la rapidità di saturazione dei recettori è anche il motivo per cui i consumatori di eroina prediligono la via di somministrazione endovenosa. L'eroina può essere inoltre fumata o sniffata. Alcuni consumatori definiscono il flash euforico da somministrazione endovenosa simile a una serie multipla di orgasmi disseminati in tutto il corpo.



Il cocktail di eroina e cocaina o anfetamine sia endovena che fumate o sniffate, viene comunemente chiamata "speedball".ciao cm
2008-01-21 05:43:55 UTC
...dipende, o ti fanno l'effetto Britney Spears (diventi completamente imbecille, inizi a muoverti come se avessi costantemente un vibratore su per il retto e non sai più fare NIENTE) oppure puoi avere l'effetto Keith Richards (uno dei più grandi chitarristi di sempre, tutt'ora sembra ancora in buona salute nonostante l'età). Ovviamente ci sono anche delle vie di mezzo: vedi Vasco Rossi...
Lory
2008-01-21 05:43:19 UTC
Le droghe, tutti i tipi di droghe (non solo eroina, cocaina, hashish ma anche alcol, marijuana, ecstasy troppo spesso sottovalutate nei loro effetti) in sostanza, sono un veleno, un veleno per il corpo e per la mente. L'effetto dei diversi tipi di droga varia e dipende anche dalle quantità assunte. Qualsiasi droga assunta in minime dosi funziona come stimolante, una quantità maggiore agisce come sedativo e una quantità più grande agisce esattamente come un veleno e può causare la morte della persona. Generalmente chi assume droga o alcol lo fa per evitare condizioni fisiche è mentali indesiderata. Ma l'apparente beneficio dura ben poco, infatti la droga interferisce negativamente sulla fisiologia naturale dell'organismo. Qualsiasi droga si comporta in questo modo. Ad esempio prendiamo il caffè, nel quale è contenuta la caffeina che è una droga. Cento tazzine di caffè ucciderebbero una persona. Dieci tazzine, quasi certamente la farebbero addormentare. Due o tre tazzine, agirebbero da stimolante. Il caffè è una droga molto comune e non molto dannosa, in quanto per esserlo, se ne dovrebbe assumere una grande quantità. Per questo è nota soprattutto come stimolante. L'arsenico è conosciuto come veleno. Tuttavia, in piccolissime quantità, agisce da stimolante e, in dose ben calibrate, da sonnifero. Diversamente, alcuni decigrammi causano la morte.



ALCOOL

Alcolici, un termine che raggruppa una categoria di sostanze che contengono alcol etilico: vino, birra, superalcolici. In altre parole qualunque liquore, ottenuto per distillazione o fermentazione o qualsiasi bevanda o i suoi vapori, contenenti una qualche percentuale di alcol.

L’alcol è farmacologicamente una droga che, secondo le dosi, ha effetti euforizzanti, disinibitori, stimolanti o calmanti. Inoltre se assunto a lungo dà dipendenza.

La sindrome di astinenza è più drammatica di quella dell’eroina, negli stadi iniziali si manifesta con il tremore delle mani, nei casi estremi si hanno il delirio e convulsioni (delirium tremens).

L’intossicazione da alcol (ubriachezza) provoca mancata coordinazione dei movimenti, lentezza dei riflessi, difficoltà a parlare, e soprattutto tendenza all’aggressività. Secondo le ricerche eseguite in tutti i paesi l’alcol fra tutte le droghe è quella che provoca il più alto livello di violenza verso sé stessi e verso gli altri.

Negli ultimi anni si è discusso molto e a lungo riguardo alcune tossicodipendenze ereditarie.

L’alcolismo si è detto, qualche volta è un male di famiglia. Comunque non è stato mai trovato un gene connesso all’alcolismo o alla tossicodipendenza.



ANFETAMINE

I soggetti che abusano di anfetamine sono attratti dal senso di benessere, di vigore, di sicurezza in se stessi dato da queste droghe. I forti consumatori sono identificabili da loquacità, presenza di tremore alle mani, cute sudata, midriasi, ipermotilità, anche con gesti ripetitivi. La via di somministrazione preferita è quella endovenosa, anche se le anfetamine possono essere assunte per via orale, inalazione o fumo.

A differenza della dipendenza da eroina , che insorge più rapidamente se la sostanza è assunta per via endovenosa, e della dipendenza da cocaina, che è più rapida e accentuata se questa viene fumata o iniettata, la dipendenza da anfetamine non è influenzata dalle modalità di assunzione della sostanza.

L’uso continuo o di dosi elevate amplifica gli effetti collaterali, senza aumentare quelli piacevoli.

La persona che fa uso di anfetamina perde l’appetito e si trova a non toccare cibo per più giorni; non prova più sonno e può rimanere sveglia per giorni interi, sino a crollare in uno stato di prostrazione e stati d’ansia. La persona che abusa di anfetamina può arrivare ad avere atteggiamenti paranoici e sentire voci che non esistono. Fattori di rischio aggiuntivi sono gli effetti devastanti che, a breve o a lungo termine, questa droga può provocare sul cervello. Esiste un’ intossicazione acuta da anfetaminici, una cosiddetta “overdose”, caratterizzata clinicamente da un quadro di insufficienza cardiocircolatoria acuta ed irreversibile che porta ad un rapido decesso.



CANNABIS

Convenzionalmente, il termine “cannabis” viene usato per indicare soltanto la pianta coltivata per ottenere prodotti psicoattivi o medicinali, e viene esteso alle sostanze psicoattive che vengono ottenute dalla pianta. Il più importante principio attivo della cannabis è il tetraidrocannabitolo (THC). I principali derivati della cannabis sono HASHISH e MARIJUANA.



COCAINACOCAINA

Anche questa è una droga eccitante come l’anfetamina. A questa droga vengono riconosciuti effetti afrodisiaci, sensazione di forza e bellezza, fa sentire la persona che la usa “al centro del mondo”. In realtà ha effetti collaterali devastanti : la persona che ne abusa può perdere la ragione, avere il cervello rovinato, avere manie ed idee fisse che la portano a vivere una dimensione irreale, con sintomi paranoici.

L’assunzione della cocaina avviene per via endovenosa, per inalazione o fumandola.

La persona che usa cocaina, assume questa droga molte volte durante la giornata; il suo effetto dura poco, per cui la persona deve assumerne in continuazione. Irritabilità e depressione subentrano quando l’effetto di questa droga diminuisce sulla persona; la paranoia solitamente segue queste fasi.



COBRET

E’ un derivato dell’eroina con una quantità di principio attivo piuttosto bassa, nato di recente sul mercato illegale per una certa fascia di consumatori: quelli che si “impasticcano” con gli psicostimolanti.

Dopo una notte in ecstasy, il cobret calma e rilassa. E’ una polvere marroncina che si fuma o si inala. I pericoli però sono esattamente quelli dell’eroina.



ECSTASY

ECSTASYContrariamente a quanto si pensa, l’ecstasy è un vecchio farmaco.

Nasce infatti all’inizio del secolo insieme all’anfetamina, ma viene ritirato dal commercio dopo brevissimo tempo, a causa di effetti eccessivamente stimolanti come insonnia, inquietudine, aggressività. Così come avviene per le altre sostanze, l’ ecstasy può essere tagliata con altre droghe in funzione di uno “sballo” difficilmente controllabile. Per raccogliere una casistica sugli effetti di questa droga, l’ambiente non è più l’ospedale, ma l’uscita delle discoteche. Le manifestazioni collaterali sono tanto acute quanto momentanee. In una persona labile, si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione e turbamenti psichici. Uno dei rischi prodotti da questa droga sull’individuo che ne abusa è un delirio di onnipotenza, per molti aspetti simile a quello determinato dalla cocaina.

Quando l’effetto della droga sparisce, la persona si sente abulica, depressa, con stati d’animo ansiosi. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’ecstasy crea danni al sistema nervoso. Un programma recente su MTV ha parlato addirittura di casi con danni irreversibili al cervello ed anche di veri e propri buchi nel cervello stesso, causati da questa droga.



COBRET

E’ un derivato dell’eroina con una quantità di principio attivo piuttosto bassa, nato di recente sul mercato illegale per una certa fascia di consumatori: quelli che si “impasticcano” con gli psicostimolanti.

Dopo una notte in ecstasy, il cobret calma e rilassa. E’ una polvere marroncina che si fuma o si inala. I pericoli però sono esattamente quelli dell’eroina.



ECSTASY

ECSTASYContrariamente a quanto si pensa, l’ecstasy è un vecchio farmaco.

Nasce infatti all’inizio del secolo insieme all’anfetamina, ma viene ritirato dal commercio dopo brevissimo tempo, a causa di effetti eccessivamente stimolanti come insonnia, inquietudine, aggressività. Così come avviene per le altre sostanze, l’ ecstasy può essere tagliata con altre droghe in funzione di uno “sballo” difficilmente controllabile. Per raccogliere una casistica sugli effetti di questa droga, l’ambiente non è più l’ospedale, ma l’uscita delle discoteche. Le manifestazioni collaterali sono tanto acute quanto momentanee. In una persona labile, si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione e turbamenti psichici. Uno dei rischi prodotti da questa droga sull’individuo che ne abusa è un delirio di onnipotenza, per molti aspetti simile a quello determinato dalla cocaina.

Quando l’effetto della droga sparisce, la persona si sente abulica, depressa, con stati d’animo ansiosi. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’ecstasy crea danni al sistema nervoso. Un programma recente su MTV ha parlato addirittura di casi con danni irreversibili al cervello ed anche di veri e propri buchi nel cervello stesso, causati da questa droga.



COBRET

E’ un derivato dell’eroina con una quantità di principio attivo piuttosto bassa, nato di recente sul mercato illegale per una certa fascia di consumatori: quelli che si “impasticcano” con gli psicostimolanti.

Dopo una notte in ecstasy, il cobret calma e rilassa. E’ una polvere marroncina che si fuma o si inala. I pericoli però sono esattamente quelli dell’eroina.



ECSTASY

ECSTASYContrariamente a quanto si pensa, l’ecstasy è un vecchio farmaco.

Nasce infatti all’inizio del secolo insieme all’anfetamina, ma viene ritirato dal commercio dopo brevissimo tempo, a causa di effetti eccessivamente stimolanti come insonnia, inquietudine, aggressività. Così come avviene per le altre sostanze, l’ ecstasy può essere tagliata con altre droghe in funzione di uno “sballo” difficilmente controllabile. Per raccogliere una casistica sugli effetti di questa droga, l’ambiente non è più l’ospedale, ma l’uscita delle discoteche. Le manifestazioni collaterali sono tanto acute quanto momentanee. In una persona labile, si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione e turbamenti psichici. Uno dei rischi prodotti da questa droga sull’individuo che ne abusa è un delirio di onnipotenza, per molti aspetti simile a quello determinato dalla cocaina.

Quando l’effetto della droga sparisce, la persona si sente abulica, depressa, con stati d’animo ansiosi. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’ecstasy crea danni al sistema nervoso. Un programma recente su MTV ha parlato addirittura di casi con danni irreversibili al cervello ed anche di veri e propri buchi nel cervello stesso, causati da questa droga.



COBRET

E’ un derivato dell’eroina con una quantità di principio attivo piuttosto bassa, nato di recente sul mercato illegale per una certa fascia di consumatori: quelli che si “impasticcano” con gli psicostimolanti.

Dopo una notte in ecstasy, il cobret calma e rilassa. E’ una polvere marroncina che si fuma o si inala. I pericoli però sono esattamente quelli dell’eroina.



ECSTASY

ECSTASYContrariamente a quanto si pensa, l’ecstasy è un vecchio farmaco.

Nasce infatti all’inizio del secolo insieme all’anfetamina, ma viene ritirato dal commercio dopo brevissimo tempo, a causa di effetti eccessivamente stimolanti come insonnia, inquietudine, aggressività. Così come avviene per le altre sostanze, l’ ecstasy può essere tagliata con altre droghe in funzione di uno “sballo” difficilmente controllabile. Per raccogliere una casistica sugli effetti di questa droga, l’ambiente non è più l’ospedale, ma l’uscita delle discoteche. Le manifestazioni collaterali sono tanto acute quanto momentanee. In una persona labile, si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione e turbamenti psichici. Uno dei rischi prodotti da questa droga sull’individuo che ne abusa è un delirio di onnipotenza, per molti aspetti simile a quello determinato dalla cocaina.

Quando l’effetto della droga sparisce, la persona si sente abulica, depressa, con stati d’animo ansiosi. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’ecstasy crea danni al sistema nervoso. Un programma recente su MTV ha parlato addirittura di casi con danni irreversibili al cervello ed anche di veri e propri buchi nel cervello stesso, causati da questa droga.



EROINA

L’eroina è un derivato della morfina. Elaborata originariamente per curare le crisi d’astinenza della morfina, ha un effetto sedativo. L’eroina, tra le droghe “di strada”, è la più mortale. L’intossicazione fisica sopraggiunge dopo pochi mesi, se l’approccio è saltuario. La persona che ne abusa giornalmente, può trovarsi intossicata e dipendente fisicamente già dopo poche settimane.

La via di somministrazione preferita dal dipendente di eroina è quella endovenosa, anche se l’eroina si può inalare o fumare.

La trappola, per la persona che comincia a farne uso è la convinzione che “io non finirò mai come gli altri” oppure “se questa è l’eroina io smetto quando voglio”.

La persona che fa uso di questa droga, deve continuamente aumentare la dose giornaliera per poterne sentire gli effetti; mentre gli effetti collaterali che questa droga crea sul corpo della persona sono devastanti e possono culminare con l’overdose e la morte. Un tossicodipendente da eroina perde ogni tipo di valore etico, morale e di rispetto sia nei propri confronti e sia nei confronti delle persone che lo circondano; siano questi genitori , la moglie, il marito e/o i figli. Il bisogno di soldi per poter soddisfare la quantità necessaria di droga giornaliera che la persona necessita, la portano a pensare solo a racimolare i soldi che gli permetteranno di avere la sua dose.



HB

Abbreviazione per “acido gamma-idrossi-butirrico” : è un medicinale usato in passato come anestetico generale, ed attualmente è usato per il trattamento della sindrome di astinenza da alcolici. Viene usato come sostanza psicoattiva (chiamata in gergo anche GBH) in particolare assieme o dopo l’ecstasy. Ha effetti rilassanti in dosi moderate, a dosi forti dà spossatezza e disorientamento. Pericoloso specialmente se mescolato con l’alcool (può anche essere mortale).



HASCISC E MARIJUANA

MARIJUANAL’uso della marijuana e delle altre droghe “leggere” danneggia la concentrazione, le registrazioni mentali ed il ricordo di immagini mentali precedentemente registrate. Queste droghe possono far svanire il senso di timidezza, possono far sentire disinibita la persona inibita , far sentire forte la persona debole, soprattutto nei confronti del sesso.

La persona che fa uso di queste droghe ha un radicale cambiamento di personalità e perde l’ambizione nella vita. La perdita di ambizioni è il punto di partenza: l’adolescente concentra tutta la sua attenzione a questi stati di “benessere” e rinuncia a qualsiasi altro interesse come lo sport, la lettura dei testi scolastici, i suoi hobbies. Uno degli effetti più ovvi del fumare la marijuana o hascisc è la stanchezza.

Queste droghe dirigono verso l’interno o “interiorizzano” l’attenzione di una persona; il risultato è una persona che non ha più il controllo dell’ambiente e delle persone che la circondano, ma perennemente con “la testa fra le nuvole”.

Senza una dovuta attenzione, una buona memoria non si sviluppa e diventa molto difficile ricordare ciò che è stato registrato precedentemente.

Possiamo dire con sicurezza che l’uso di queste droghe può contribuire a causare nella persona stanchezza, pallore, problemi di memoria e cambiamenti di personalità.

Ci sono 400 prodotti chimici nel fumo della marijuana. Tra questi è stato dimostrato che 60 causano il cancro. Questi prodotti chimici rimangono nel corpo per anni. La marijuana contiene THC, una neuro tossina, ossia un veleno che intacca cervello e nervi.





E

Letteralmente significa “ghiaccio” dall’aspetto dei cristalli che si fumano come il crack, ma è più tossico di quest’ultimo. E’ un particolare tipo di anfetamina scoperta nel 1893 in Giappone (dove si chiama “SHABU”, nome diffuso anche in Italia). In America è arrivato negli anni ottanta e lo considerano già la droga del futuro. Può anche essere masticato. E’ un fortissimo stimolante del sistema nervoso che fa sentire eccitati, euforici, quasi invulnerabili, e i suoi effetti durano dalle 8 alle 24 ore. Scatena aggressività, allucinazioni, depressione e porta a disturbi renali. E’ facile diventarne dipendenti.





KETAMINA

Chiamata anche SPECIAL K, KET, Vitamina K.

Prodotto usato in medicina come anestetico generale. Viene usato come droga (per via orale, intranasale, ma anche fumata o iniettata), per i suoi effetti che possono essere calmanti o allucinogeni, spesso insieme all’ecstasy. E’ particolarmente pericolosa perché può provocare una paralisi temporanea e insensibilità ai dolori: è quindi facile subire lesioni senza accorgersene.



LSD

L’LSD (dietilamide dell’acido lisergico, chiamato in gergo anche ACIDO) è un derivato sintetico della segale cornuta, scoperto nel 1943 da Albert Hoffman, un chimico svizzero che lavorava alla Sandoz (industria farmaceutica). Gli effetti dell’LSD sono tipicamente “psichedelici”.

L’LSD determina un’alterazione delle percezioni: immagini distorte, colori più vivaci, fantasie, talvolta allucinazioni. Gli effetti si manifestano dopo 30-60 minuti dall’indigestione, raggiungono il picco in 2 o 3 ore si estinguono dopo 6-10 ore.

Una dose anche normale di LSD può provocare disturbi psichici transitori; i disturbi possono avere anche conseguenze più gravi e prolungate in alcuni casi. L’effetto negativo più frequente è l’ansia: il soggetto è spaventato dalla sensazione di non poter controllare i propri pensieri. In qualche caso la una malattia mentale latente può aggravarsi e persistere anche a lungo dopo la cessazione degli effetti.



MESCALINA

La mescalina (trimetossifeniletilamina) è il principio attivo del PEYOTE, cactus a effetti psichedelici.

Gli effetti della mescalina sono meno violenti di quelli del peyote e sono desritti come analoghi a quelli dell’LSD.



METADONE

Il metadone è un oppiaceo sintetico, una droga quindi come la morfina e l’eroina. Come queste, il metadone porta la persona a una dipendenza pesante e a seri danni fisici, a un aumento di depressione nella personalità del dipendente e a un “freno psichico” nello sviluppo delle capacità di lavoro e di esperienza. Un consumo prolungato provoca danni al fegato, ai reni e così via. Un’overdose o una combinazione con altre droghe, provoca la morte. Inventato per curare gli eroinomani, è in realtà molto peggio e di nessuna utilità curativa.



MORFINA

Principio attivo degli OPPIACEI. La morfina estratta dalla pianta viene prodotta legalmente come farmaco analgesico. Ha proprietà simili a quelle dell’eroina, anche riguardo a dipendenza, tolleranza e tossicità.





OPPIO

Lattice che si ottiene dall’incisione delle capsule non mature del papavero da oppio (Papaver Somniferum). Per i suoi effetti psicoattivi (fondamentalmente depressivi) viene fumato o mangiato. E’ praticamente la più antica e diffusa droga conosciuta dall’uomo. Il suo uso è segnalato fin dall’epoca dei Sumeri, 4000 anni prima di Cristo. In medicina è usato come analgesico almeno dal

III secolo a.C. Una soluzione di oppio al 10%, chiamata LAUDANO, è usata dall’inizio del 1500 fino al secolo XIX come medicina ma anche per i suoi effetti psicoattivi.





POPPERS

Nome in gergo del nitrito di amile, prodotto medicinale venduto in fiale che vengono inalate e provocano abbassamento della pressione e dilatazione dei vasi sanguigni; usato in passato per lenire i dolori del angina pectoris. Qualcuno lo usa come droga per i suoi effetti di stimolazione sessuale, prolungamento dell’orgasmo, e anche distorsione delle percezioni. Gli effetti sono immediati e durano 2 – 3 minuti; provoca effetti negativi ( nausea, vomito, mal di testa, gonfiore al naso). Particolarmente pericoloso se inghiottito ( può uccidere) o fumato ( è infiammabile).



PSICOFARMACI

Termine generico per definire tutte le medicine che hanno effetti psicoattivi: farmaci stimolanti, antidepressivi, dimagranti, analgesici, tranquillanti, ipnotici ecc.



SPEED (STIMOLANTI SINTETICI)

Nel gergo anglo - americano vengono chiamati SPEED (= velocità). Gli stimolanti vengono spesso classificati come ANFETAMINE, un nome che definisce la formula chimica di una categoria di sostanze. In realtà, alcuni stimolanti sono anfetamine (fra tutte, molto nota nel passato era la BENZEDRINA) ma altri hanno formule chimiche diverse; inoltre molte anfetamine hanno effetti diversi da quelli stimolanti (ecstasy). Alcuni stimolanti sintetici sono prodotti legalmente e usati in medicina come dimagranti in quanto fanno perdere l’appetito (noti anche come ANORESSIZZANTI). Vengono venduti come pillole ma possono essere usati anche per via intranasale, fumati o iniettati endovena. Farmaci stimolanti sono stati somministrati alle truppe durante la Seconda guerra mondiale in Germania, USA; Gran Bretagna e Giappone. In Italia gli stimolanti sintetici venivano usate senza ricetta dagli studenti negli anni quaranta, cinquanta e sessanta, esclusivamente per motivi “scolastici”: per rimanere svegli la notte a preparare gli esami, era inoltre un fenomeno strettamente individuale. Negli anni sessanta si è diffusa fra i giovani la “moda” delle anfetamine, come abitudine collettiva, con una motivazione del tutto diversa : quella di ballare, di fare sesso, di “sballare”. Evidentemente nell’uno e nell’altro caso gli effetti ed i comportamenti dei consumatori erano del tutto diversi. Gli effetti provocati dagli stimolanti sintetici sono: stimolazione cerebrale, sensazione di energia e di lucidità, prolungamento dello stato di veglia ed eliminazione della stanchezza, accelerazione del polso, sudorazione, bocca asciutta, pupilla dilatata, inappetenza. Possono provocare inoltre: aumento della pressione, collasso, tremori, ansia, insonnia, disturbi circolatori e cardiaci, perdita di peso e dell’appetito, disturbi mentali .Per uso endovenoso rischio di morte. L’uso continuo di stimolanti può dare dipendenza. La sindrome di astinenza si manifesta con: depressione, stanchezza, crampi, sonnolenza e si intreccia coi sintomi di intossicazione cronica. Forte è anche la dipendenza psichica. L’abuso di stimolanti può indurre, per compensazione, a usare droghe depressive (alcol, tranquillanti, sonniferi).







Tutto chiaro?
broncx79
2008-01-21 05:36:35 UTC
chi può dircelo con certezza???????? si sa solo che fa male questa roba a lungo andare.............però due o tre anni si poù prendere???booo!!!a voi la scelta...scherzi a parte ho visto molta gente rimasta sotto alla botta della droga con acidi e pasticche varie, se hai la possibilità e ancora non lo fai non ti ci avvicinare per niente......è un vortice vizioso dove per forza sei portato a fare e provare questa e quell' altra roba........ok basta ciao
smockingbianco
2008-01-21 05:32:11 UTC
a 40 anni nn ragioni più...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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